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La grandezza di Avatar e riferimenti alla cultura coreana


di Ha Neul Seom, traduzione di Les

ATTENZIONE: Questo post contiene un sacco di immagini (molte delle quali tagliate in questa traduzione n.d.r.), più di 1500 parole, un fanboy inquietante, ed è assolutamente pericoloso per chiunque sta pensando anche solo lontanamente di dare un'occhiata a Avatar. Mi si spezzerebbe il cuore se scoprissi che i miei spoiler hanno rovinato la visione a qualcuno (non che la mia opera di sabotaggio faccia danni tanto gravi, visto che è difficile non innamorarsi totalmente di un'opera epica come questa). Mi scuso per la scrittura che potrebbe essere incoerente e del tutto fuori dallo stile di questo blog, ma ci tengo a mettere giù queste sensazioni finché ce le ho ancora chiare in testa. Più avanti scriverò una recensione più corta e priva di spoiler. Detto questo...

Non mi sono mai divertito tanto a seguire un cartone animato dai tempi di "Tengen Toppa Gurren Lagann". Che roba! Insomma, era divertente e idiota all'inizio, anche se sapeva un po' di già visto. Oh, ma migliora decisamente di episodio in episodio! L'ambientazione, la storia, i personaggi, la commedia, il dramma, l'azione... diventa, oh, totalmente meglio!

Questo è il punto in cui ho realizzato che Avatar sarebbe stato di più di un sano, stupido, divertimento. Adoro totalmente la colonna sonora dello Stato dell'Avatar. Ogni volta che Aang si trasforma, quel sentore epico non manca mai. A proposito di epica...


questa è epica

In retrospettiva gli episodi finali di ogni stagione sono gli unici a dare quella sensazione di veramente epico, grazie agli altri episodi che inserendo di volta in volta elementi nuovi si completano a vicenda per raggiungere un climax esplosivo.


Questo è stato meraviglioso. Mi ha straziato il cuore... per poi gettarlo nel buio! E' sciocco il fatto di sapere che il protagonista non morirà (specialmente in uno show per bambini come questo), e sentirsi comunque in maniera orribile e a disagio all'idea che possa non farcela.

Per quanto riguarda l'episodio finale, beh, era la definizione stessa di epica. La scena che mi ha strappato le lacrime è stata quella in cui Aang usa il dominio dell'acqua per spegnere tutte le fiamme dopo la sconfitta di Ozai. E' stato semplicemente... stupendo, la musica, l'idea dell'inizio di una nuova era di speranza, della comprensione che corregge la disuguaglianza, e tutto l'odio che è servito a riportare l'equilibrio.

Non posso dire di aver apprezzato il modo in cui hanno affrontato il conflitto morale di Aang perché... beh, volevo che accettasse la realtà, e si decidesse a compiere quel sacrificio necessario piuttosto che estirpare completamente la capacità di fare del male (che per me è solo una facile scappatoia). Ma sono felice che comunque abbia avuto un senso e, in quel momento, non mi era importato più di tanto. In fondo la cosa che conta di più è cosa proviamo in quel momento, non quello che rimuginiamo in seguito. Ci sarebbero altre cose che voglio dire dell'ultimo episodio, ma ne riparleremo quando parlerò delle relazioni sentimentali (huhuhu).


oh, Sokka, perché la tua fronte è così rossa? Lo show è davvero una continua commedia.


Talmente tanti sketch sulla cecità da bastarvene per una vita intera. Oh, Toph... come ha fatto la prima stagione ad esistere senza di te? A dimostrazione del fatto che l'umorismo sui ciechi è divertente quando fatto da persone cieche.


Così triste, eppure così divertente.

Credo sia giusto dire che alcuni episodi risentono dell'influenza di Cowboy Bebop, come anche di Samurai Champloo. Qualche azione in stile Matrix, il migliore film di arti marziali di sempre.


Non puoi cadere più in basso quando perfino Zuko fa del sarcasmo su di te.

Mi è piaciuto particolarmente l'episodio della spiaggia, ha aggiunto spessore ai cattivi della serie. Mi è piaciuta particolarmente Azula, e sono rimasto infastidito per come l'hanno trattata nel finale. Ma immagino che sia dovuto alle mie esperienze personali. Credo che avrebbero potuto approfondire ulteriormente la sua personalità esplorando la relazione con sua madre. Abbiamo avuto qualche indizio di cosa abbia provocato la sua pazzia: all'inizio la convinzione che la madre la considerasse un mostro, unito al tradimento delle sue uniche amiche. E' stata, in un certo senso, tragica l'apparizione della madre nello specchio, probabilmente un riflesso del suo subconscio, che le diceva di amarla veramente. Credo che avrebbe potuto essere sviluppato come la complessa relazione con Iroh, ma probabilmente non c'era spazio sufficiente in tre libri.

Oh, la commedia di Ember Island è stata semplicemente superlativa. Così dissacrante, così divertente, premio per lo splendore comparabile solo al musical di Kure-nai.

Nel mio precedente post ho fatto riferimento al livello di originalità e intelligenza con cui Avatar ha combinato idee e stili preesistenti. E' un peccato che non abbia trovato nessun posto paragonabile alla Tribù dell'Acqua del Nord, ma ci sono comunque luoghi affascinanti come questa biblioteca. Sepolta sotto al deserto. Protetta da un gufo parlante gigante. Fantastico? Potete scommetterci.


Questo è un paesaggio onirico di buon gusto, nel quale compare la creatura fantastica migliore degli ultimi tempi: il ladro di volti. Non so molto riguardo alla cultura cinese e giapponese, ma esistono diverse leggende coreane riguardo ai millepiedi. Anche se ricordo di aver visto uno di questi demoni-millepiede in Vampire Princess Miyu, che era stato detto fosse ispirato alla mitologia giapponese.


e a proposito di influenze coreane...

Il design di Yue, nella versione di spirito della luna, è ispirato a quello che i coreani chiamano “선녀”, e che è riferito a fate buone/angeli. So che il termine esiste anche nella letteratura cinese, perché lo ricordo dalla lettura del classico cinese "Journey to the West". Quindi può essere che la leggenda sia nata in Cina, non lo so. Quello di cui sono certo è che esiste una fiaba coreana, intitolata “The Tiger and the Got-kam”, dove una ragazza si reincarna nella luna per proteggere di notte l'umanità.

La storia dei Due Amanti nella caverna mi ricorda una famosa fiaba coreana, nota come “견우직녀”, originata dalla fiaba cinese chiamata “牛郎織女”. E' una storia d'amore tragica (ma bellissima), nella quale un uomo e una donna sono separati da una galassia, e si riuniscono una volta all'anno attraversando un ponte formato da uno stormo di gazze (mosse dall'amore dei due! Oooh!). Adoro queste fiabe, e i valori che propongono.

Scusate, non potevo non metterlo ^^. La ragazza a destra è un personaggio di un famoso cartone coreano intitolato Dae Jang Geum (un melodramma in costume per bambini). Ed ecco qui le acconciature.

In Corea, “Joo Dee (주디)” è un termine dialettale che letteralmente significa "bocca", ma per estensione indica una persona chiacchierona/logorroica.

Uno degli elementi più affascinanti di Avatar, cosa della quale non mi ero reso conto nella prima stagione, è come i vari domini siano stati intelligentemente costruiti su diversi stili di arti marziali, per riflettere le caratteristiche di ogni elemento. Testardo come una roccia, scorrevole e fresco come l'acqua, rapido e fiero come il fuoco, versatile come l'aria... e questi elementi riflettono a loro volta la personalità dei personaggi, il loro pensiero e il loro stile di vita. La cosa più affascinante è rendersi conto di come non ci sia nemmeno bisogno di conoscere queste arti marziali, semplicemente guardando come combatte fieramente Zuko, o la risoluzione nella postura di Toph, ci possiamo rendere conto delle caratteristiche insite nei diversi stili. Riutilizzare elementi preesintenti è segno di intelligenza, espressa in modo magistrale, e incredibilmente originale.

Ho adorato la battaglia finale tra Ozai e Aang, ma continuo a pensare che lo scontro migliore sia stato quello dell'ultimo episodio nella seconda stagione.

La vecchia strega è uno dei motivi principali per cui ammiro come lo stile di dominio sia un modo di esprimere le caratteristiche del personaggio. Non importa che tu sia un dominatore del fuoco o dell'acqua, è il modo in cui utilizzi il tuo dominio a renderti malvagio o meno. I Dai Li sono "dominatori della terra con un istinto omicida che li rende così dominatori del fuoco". Ogni arte di dominio può fare del bene, o del male, come le persone.

Il fuoco è vita, ma è letale se non viene controllato. Il dominio del fuoco è una questione di equilibrio, di affermazione della vita. Adoro il dominio del fuoco. Beh, adoro anche il dominio della terra, ma nessun altro dominio ha una filosofia tanto interessante quanto quello del fuoco.


perché io valgo~

Sono felice che Sokka sia finito con Suki. Sono una coppia perfetta. Non posso dire lo stesso di Zuko perché, mah, semplicemente non credo che una relazione tra due pezzi di legno possa funzionare, ma mi è piaciuto quello che ha fatto Mai nell'episodio della fuga dalla prigione, quindi mi sta bene. Sì, faccio il tifo per Zutara.

Insomma, non è che credo ci sia una chimica migliore tra loro due, perché non c'è. Penso solo che sarebbe stato più interessante se la loro storia d'amore si fosse mossa in una diversa direzione, in cui Katara vedeva Aang come un fratello, e ci fosse questo "Oh, ti odio. Ti odio anch'io, ma oh sei così perfido Zuko~smack smack" (Lessie si dissocia disgustata da quanto sta traducendo n.d.r)... mi fermerò qui. Non è che ho problemi con le relazioni in cui lei è più grande, è solo che un ragazzo di 12 anni con una ragazza di 14 è un po' mmmh... -__-

Ma comunque, si vede che Katara ragiona in prospettiva. Quando avrò 24 anni lui ne avrà 22 mmmh :D


Ora, se questo è canon...

Non amo la relazione tra Zuko e Aang quanto quella tra Zuko e Iroh, ma è stato bello vedere la loro paragonata a quella tra Sozin e Roku.

Tra Zuko e Iroh non è certo una relazione romantica, ma è comunque commovente. Tristemente, nonostante i migliori sforzi di Iroh, Zuko decide di tradirlo alla fine della seconda stagione. Ma la vita tra onori e ricchezza non significava più niente per lui quando finalmente era riuscito ad ottenerla, perché per farlo aveva rinunciato alle verità che aveva imparato, stava andando contro ogni cosa in cui credeva, non era se stesso. La sofferenza l'ha messo sulla giusta strada, l'ha reso più forte e come Iroh, oh, non siamo felici di scoprire che non ha perso la sua strada, alla fine? Le loro interazioni sono davvero grandi.

Non ci sono molti show che mi suscitano questo livello di emozioni. E' qualcosa tra soddisfazione immensa, e un intenso desiderio di averne ancora. Sono alle stelle per questo viaggio tanto articolato, e allo stesso triste di vedere che è finito e non ci saranno altri episodi. Mi mancherà questa sensazione, poco ma sicuro. Un intrattenimento davvero totalizzante.

momenti extra:

Credo fosse perfetta per Aang. Una cosa che mi ha affascinato in questo episodio è stato il documentario sulla danza e una società che enfatizza l'unità/bene comune sopra l'individualità/libertà. In ogni caso credo ci siano più modi di vedere e Deleuze ha correlato quest'idea con la sua AFFASCINANTE visione dell'arte in generale, che tratterò sicuramente in futuro.

Questa è una copia palese riferimento meno sottile all'abito tradizionale coreano, chiamato “HanBok” (한복). Si può dire che è importante in Corea come il kimono in Giappone.

Il cappello fa riferimento al copricapo tradizionale indossato dai coreani altolocati prima/durante il periodo Joseon, chiamato “감투”. Come ho detto prima sono impressionato dalla sottigliezza dei riferimenti che si sommano a creare qualcosa di totalmente originale piuttosto che un copia e incolla diretto dello stesso copricapo o vestito.


da: http://guriguriblog.wordpress.com/